19 septembre 2006

Vucumprà Story



Sospel, lunedì mattina 10h00

Frédéric : Allo?

Signor Peck : Do you speak english?

Frédéric : Possiamo parlare in italiano

Signor Peck : ah bene, ho assaggiato il vostro olio,
buono però non va bene per il mercato italiano, troppo dolce.

Frédéric : Pertanto le olive che abbiamo sono la stessa varietà
delle olive taggiasche essendo sul proseguimento della Liguria.

Signor Peck : Ah si, è vero!?!?!?

Frédéric : E la pâte d’olive, l’ha assaggiata ? Cosa ne pensa?

Signor Peck : la Pâte d’olive ? ma no, non me l’hanno consegnata,
magari ce l’ha qualcun altro...aspetti un attimo

...Siete in linea con Peck, le linee sono momentaneamente occupate,
you are on line with Peck the lines are busy at the moment....

2 minuti dopo

Signor Peck : ecco si l’ho assaggiata, buona buona, però no,
non è adatta al gusto italiano. Grazie, arrivederci

Frédéric : Arrivederci.

18 septembre 2006

Au Zoo


Après les zébres,
le guépard à carreaux et la panthère rayée

Silence : On tourne

Brocantage

13 septembre 2006

Il Signor Peck


Non ha ancora assaggiato l'olio...però lo farà...
e bli bli e bla bla

11 septembre 2006

Fête agricole de Sospel

7 septembre 2006

L'Italia Fiorita/Julia Binfield


Domani in edicola su La Repubblica

6 septembre 2006

Ciao nonni


Ci vediamo il 22 settembre?

2 septembre 2006

Soffiotti et Fils chez Peck?


La reponse mardi prochaine

Questa Milano da bere


Allora a Marsiglia per il famoso week-end

28 août 2006

Soirée chez les Chanteur


Les réceptions de l'ambassadeur sont toujours une réussite ...
an shou ti (on se regale toujours)

24 août 2006

Agosto_06 / Canoni estetici


Le Sinphonium, Saint Sauveur sur Tinée

23 août 2006

Agosto_06 / Fondation Maeght


Cleò+Stephanie+Emile

Agosto_06 / Le belle di Villafranca

Agosto_06 / The Soffiotti Brothers

Agosto_06 / La nuova nonna Gemma

Agosto_06 / Fête du mariage

27 juillet 2006

22 juillet 2006

22 Juillet 2006


Midi au Col Saint Jean :
Ravioli
Jambon cuit
Glace au café

Tarte tatin aux oignons


Recette Tartissimo de Colette.
Oignons rouges et jaunes cueillis frais du jardin.
Invité : Tigui sans Titou.
Résultats décoiffants le lendemain ...

21 juillet 2006

Promenade + Casse Croute


Promenade casse croute de Turini camp d'argent (1800m)
à la Pointe des Trois Communes (2080m)

moisson 2006



Moisson du blé Kamut au col saint jean

17 juillet 2006

Mes deux hommes


J'ai decouvert :
1) Emile aime beaucoup l'eau
2) Fred à un tres beau maillot de bain

16 juillet 2006

AAA motociclista cercasi


Questo week end è venuta a trovarci Laura, siamo praticamente cresciute insieme in quei di via Pistrucci a Milano,
quindi ci conosciamo da 30 anni e più...però non sapevo che il suo sogno fosse di fare il coast to coast (N.Y.-Los Angeles)
in motocicletta...

12 juillet 2006

Sulla strada del ritorno


Ciao ciao.
Questa mail arriva da Istanbul, quindi fuori territorio iraniano.
Nella mail precedente ero rimasta a Bam. Questo e`, o per meglio dire
era, un grande paese molto interessante, un centro cittadino frizzante
e un castello, ben conservato, arroccato su una collinetta con ai piedi
il vecchio villaggio, molto grande e tutto fatto in terra e paglia.
Si trova sulla strada che porta verso il Pakistan, nel mezzo tra il deserto
roccioso e quello di sabbia (rossa) per cui gli unici alberi presenti sono
palme (con datteri!) in quantita infinita. Ecco tutto questo ora non ce`
piu`, tre anni fa un violento terremoto ha praticamente distrutto tutto,
piu` di 25.000 persone seppellite e intere famiglie scomparse.
Il paese non esiste piu` e il castello, che era l`attrattiva turistica
del posto, e` in buona parte distrutto. Arrivare fino a li alla fine era
diventata un po` la mia meta, credo che la cosa importante per un
posto cosi` stravolto sia di continuare ad andarci, in fondo il castello
non e poi cosi distrutto e malgrado il numero elevato di morti in paese
ci sono rimasti quelli vivi. Appena scesa dall`autobus pensavo che sarei
svenuta, un vento caldissimo, mi sono fatta portare a quello che sarebbe
stato il mio alloggio per una notte, gia` sapendo di non aspettarmi
grandi cose ed effettivamente una bella baracca mi aspettava.
Il proprietario di questa, che prima aveva un vero albergo poi distrutto,
mi ha accolta come se fosse il mio piu` caro amico, mi ha messo cosi
a mio agio che il mio buco di stanza bollente nella baracchetta,
che ho diviso con una dozzina di ragazzoni kenioti e tanzaniani,
e` diventato una reggia.
Come prima cosa mi ha subito detto che se volevo potevo togliermi
il velo quando ero li, cosa che ovviamente ho fatto immediatamente,
e ogni volta che uscivo mi ricordava di metterlo! A fianco della
baracchetta sta ricostruendo il nuovo hotel, ha una tale fiducia che
le cose torneranno come una volta che alla fine diventa un po' anche
un tuo desiderio, tanta energia deve pur essere ripagata.
Il paese non esiste piu, sono riamste le vie principali, con terra e
detriti ovunque, ma è ben animato e le persone sono tra le piu` ben
disposte che avessi incontrato prima di allora.
Tenete conto che ognuno di loro ha visto la morte in faccia,
ha seppellito parenti e amici o e` rimasto intrappolato per ore sotto
le macerie. Tutti sempre conteni di vedere turisti (Italian football
good!) e finalmente uomini meno rompicoglioni di quelli incontrati
prima. Aprirei una piccola parentesi a proposito delle bellezze maschili
di Bam: ragazze in quella zona ci sono gli uomini piu` belli che abbia
mai visto!!! Hanno la pelle scura e i lineamenti ben disegnati, quasi fini
ma alla fine un aspetto selvatico. Capelli neri e occhi cangianti dal
verde al grigio, oppure neri, brillanti. Vestiti con camicione e pantalone
largo di cavallo in colori sabbia....Whoooauuu.
Ok, dopo le cose importanti torniamo a quelle serie. L`impressione che
ho avuto e` che li siamo alla fine tutti un po` piu` rilassati, mi e parso
di vederlo e nel modo di vestire, specialmente delle donne e nel modo
di porsi, di tutti con me. Le 4 case rimaste in piedi sono tutte un po`
sbilenche, spesso i negozi sono in container e cosi anche un
microscopico bazar. Oppure si vende per la strada. Il castello e`
tuttora un luogo molto bello, al tramonto ci sono colori meravigliosi,
e l`intenzione e` quella di ricostruirlo. Nella baracchetta come vi dicevo
c`erano questi ragazzi africani che si sono spacciati come turisti
(ma dalla baracchetta non sono mai usciti), ma nessuno, loro compresi,
ha creduto alle loro parole, in fondo siamo sempre sulla strada principale
della droga pakistana.
Ogni tanto un paio partivano e magari di notte ne arrivavano altri
due o tre, ma alla fine erano simpatici e io li incuriosivo piu` di quanto
loro incuriosissero me, anche se solo il loro boss e un paio di altri
potevano comunicare con me. Il simpatico proprietario (non so perche`
ma mi sembrava sempre un compagno di biodanza!) ha un figlio
altrettanto simpatico, decisamente intraprendente che piu`del padre
ha grandi aspettative per il nuovo albergo. Un pomeriggio mi ha portato
in un posto meraviglioso: una torre in mezzo al deserto di sabbia, dove
passa la strada per il Pakistan, e alla base di questa una pedana dove
i camionisti si fermano a pregare. Dall`alto della torre il panorama non
e` altro che sabbia e la striscia nera di strada, un sole arancione grande
come il mondo e un vento bollente, che bruciava. Finito il sole le stelle
si accendono subito....
E venuti via da li` con un salto spazio/temporale, siamo andati a cena
in un paese che ha un parco in stile olandese, con laghetti vari erbetta
all`inglese (vi ricordo che siamo in mezzo al deserto) pista ciclabile
gigantesca (!!!), mega schermo per seguire la partita seduti ne prato
e nel mezzo un ristorante il cui edificio e` una specie di prua di nave
inclinata, tutta storta, bianca e di legno chiaro, come solo nel nord
europa se ne vedono. Potevamo essere benissimo ad Amsterdam.
Alla fine mi sono fermata li due giorni, e vi assicuro che mi sarei
fermata li altro tempo se ne avessi avuto, non si faceva niente
e nelle ore piu` calde non ho fatto altro che dormire (con tutti i
ragazzoni neri) nell'unica stanzetta della baracca con una specie
di condizionatore, ma si stava cosi`bene.
Partita da Bam sono andata di nuovo a Kerman, sosta tecnica in
una citta` terribile, dove questa volta per non annoiarmi il comitato
di accoglienza ha organizzato uno scippo a mio svavore, sono stata
derubata di un saccheto con dentro dei meravigliosi libri (e la mia guida!)
appena acquistati. Spero almeno che questi deficienti non li abbiano
buttati ma dati a qualcuno che li stia usando, anche perche` c`erano
dei libri per bambini illustrati.
Il giorno dopo un bel viaggione di 16 ore in bus per Mashad.
Sono stata fortunata perche` di fianco a me (fatemi ricordare quando
torno che vi racconto anche la tecnica di "gestione posti a sedere
uomo /donna) c`era una ragazza che parlava inglese e un po` dormendo
un po` chiacchierando il tempo e` volato.
Mashad e` una delle 4 citta` sante per i mussulami, quindi luogo
di pellegrinaggio con turisti religiosi di ogni parte del mondo.
Una specie di Lourdes dove vedi carrozzelle e picchiatelli. Per entrare
nel santuario si deve indossare il chador, che io avevo perche a Yazd
una ragazza lo ha cucito per me, dopo che avevo comprato la stoffa
e avevo pensato di cucirmelo io perche non li vendono gia` fatti.
L`unica cosa bella dell`indossare il chador e` che ti fa rimpiangere
il velo. Per il resto e` molto scomodo e ti blocca praticamnte la testa,
come quando hai il torcicollo che ti devi girare con il corpo anziche
con il collo. Il santuario e` gigantesco e frequentato in ogni ora
del giorno e della notte (ho fatto anche un bel giro notturno).
La gente si ferma li anche ore, seduta sui tappeti. Nello stesso
si trova la tomba di un Imam (credo Reza, non avendo piu` la guida mi
era difficile leggere il farsi), che e`la meta principale di questo
pellegrinaggio. Il giorno dopo mi sono rivista nel pomeriggio con
la ragazza dell`autobus, la quale, sapendo che la sera sarei partita,
si e` presentata con un libro sull`Iran come dono..fantastica.
E poi... aeroporto e via. Finito.
Ora vado qualche giorno al mare e settimana prossiva ci vediamo
per una bella bevuta alcolica che per un mese ho sognato.
A presto
Simonetta

11 juillet 2006

Saluti e Baci

A piccoli passi

7 juillet 2006

Shiraz , Yazd e il ragazzo dolce


Cari ragazzi,
scusate se non mi sono fatta sentire recentemente,
ma le giornate sono state intense e l`internet point proprio
non ci stava. Inizierei con una notizia di servizio per Simona:
se Frida miagola e` perche` vuole essere picchiata, per cui
con il palmo della mano pesante dovresti sculacciarla forte
sulle sue belle cosciotte e anche stringergliele, sempre forte.
Probabilmente lei mordera` e magari ci scappa qualche
graffietto ma vedrai che si diverte un sacco, lo fa solo per gioco.
In questa settimana ho visto un sacco di cose e incontrato
persone meravigliose. Sono stata a Shiraz, la citta non è
specialissima, ma ho presto il the in un giardinetto meraviglioso
dove mi sono addormentata divertendo tutti. Il the in Iran,
con mio grande dispiacere, non e` piu` cosi` curato, non e`
sempre facile da trovare in giro, com`era invece in Turchia.
Si usa molto nelle case, e in alcune citta` ci sono delle sale
da the molto curate. Ecco questo giradinetto era appunto
una di queste sale da the. Il giorno successivo di primissimo
mattino gita a Persepolis, la citta di Dario I, molto interessante,
ma purtoppo non e` rimasto in piedi molto, non so perché
mi immaginavo grandi cose, forse perche` abituata ai siti
archeologici greci e italiani. Nella stessa gita era compresa
anche la visita alle tombe di Dario I e dei suoi successori,
tombe gigantesche, scavate nella roccia, queste molto belle.
Questa gita l`ho fatta con altri turisti e per la precisione:
un tedesco, una coppia di Svizzeri, una ragazza neo zelandese
che vive a londra (con lei ci siamo incontrate in ben tre citta
diverse!!!) e un ragazzo italiano che parlava malissimo,
con fortissimo accento tedesco perche è altoatesino e vive
a vienna, ma sta lavorando a dubai. Gita quindi divertente,
anche perche con ci siamo fatti poi una simpatica merenda,
raccontando in varie lingue avventure iraniane. E la sera cena,
sola, in un vecchio Hammam restaurato con affreschi sui toni
del blu meravigliosi. Il giorno dopo sono partita per Yazd,
viaggio in pullman meraviglioso perche`al tramonto eravamo
in mezzo ad una specie di deserto, una palla di fuoco su una
pianura di sabbia chiara, una sensazione unica che ha ripagato
la fatica del lungo viaggio in bus. Ho alloggiato in un albergo
molto molto bello, direi il più bel'albergo tra quelli avuti.
Le camere erano sistemate attorno ad una corte con fontanella,
piante e ottomane che sono delle grosse pancone su cui ci si può
sdraiare in piu persone. La colazione era strepitosa,
insomma mi sono rilassata ben bene. A Yazd c'è tutta la parte
antica che è composta di case fatte con terra e paglia, il quartiere
antico è molto grande e tutt`ora in uso, e anche con tutta la buona
volontà non ci si puo non perdere nei vicoli piccolissimi di cui è
composto, poi ci sono anche le torri del vento, grossi "radiatori"
fatti anche loro do terra che servono a catturare l`aria calda del
vento e la trasformano in aria fresca da far scedere nelle case.
In albergo ho conosciuto altri due ragazzi (coppia) svizzeri
che hanno fatto il nostro stesso percorso, sono partiti cioe con il treno
da Zurigo e praticamente abbiamo fatto un viaggio prallelo fino a li.
La cosa meravigliosa e che loro continueranno poi per il Pakistan
fino a nord, faranno trekking e poi verso la Cina, insomma
un viaggio pazzesco. Mi hanno invitato a visitare un sito zoroastro
(ora non sto a spiegarvi di cosa si tratta, perche Carla mi spara con
questa lunga mail che le invade tutto il sito) ma prima dovevano passare
a recuperare un ragazzo di Yazd conosciuto da loro la mattina.
Questo giovane di Yazd era veramente molto dolce, ci ha portato in giro
per la citta mostrandoci cose nascoste, tutto questo per aspettare il
tramonto per andare al sito, l`ora migliore. Ed effetivamente è stato molto
suggestivo, ci sono due torri sempre di mattoni di terra su due cime
di collina e ai piedi questo villaggio abbandonato e tutto era di
colore terra rosso. Il giorno dopo gli svizzeri sono partiti e io sono
andata in un paesino a 50 kilometri dove c`erano delle cose interessanti
da vedere. Ci sono arrivata con un pullman pubblico, con la curiosita
di tutti che sempre mi chiedeono di dove sono e se sono uomini
mi rispondono: Italia football good. Grazie Nazionale di Calcio, mi fai
fare gran bella figura, anche se io tifo Francia e non lo dico per evere
le simpatie dei Soffiotti!!! Comunque al primo sito di questo paesino
ho incontrato un ragazzo e una ragazza di Yazd, la quale mi ha invitato
ad andare con lore a vedere le stesse cose che avrei visto pure io.
Lei lavora per la Proloco della provincia di Yazd e lui è il loro fotografo
ufficiale, stavano facendo le nuove foto per cataloghi e manifesti e averli
incontrati e` stata una grande fortuna, non solo per le chiacchiere e
per la loro auto cosi comoda, ma specialmente perche loro
"aprivano porte di edifici altrimenti vietati". quindi mi sono fatta fino
al primo pomeriggio con loro. Nel tardo pomeriggio mi sono rivista
con il dolce ragazzo di Yazd che ancora mi ha portato in giro per
la sua città. La cosa bella è che ci siamo ritrovati e chiacchierare
della vita quotidiana di Yazd e di Milano e lui era seriamente
stupito di cose che sono normali da noi, per esmpio che donne
e uomini nuotino insieme nella stessa piscina.
Da loro la mattina le donne e il pomeriggio gli uomini!! Insomma
ci siamo rivisti anche la sera e mi sono ritrovata a raccontargli cose
che per lui erano impossibili ma era piacevolmente incuriosito, una specie
di nuovo mondo. Deve essere veramente una strana sensazione.
E` stato un bell`incontro, mi ha fatto leggere lettere di un suo amico
inglese, anche li` c`erano cose normali per lui cosi` diverse.
Mi ha raccontato dei rapporti tra ragazzi e ragazze, delle sue possibilità
di approcio con l`altro sesso, e quando gli ho raccontato delle mie
possibilita` di approcio con l`altro sesso sono un po' arrossita per lui
che pero` mi ha detto: beh, si, immaginavo, qualche film americano
l'ho vito. Abbiamo chiacchierato fino a tardi, ma ci saremmo
potuti raccontare ancora un sacco di cose. Il giorno dopo sono
partita per Kerman, cittadina mafiosa iraniana. Il comitato di accoglienza,
saputo del mio arrivo, ha organizzato un bell accoltellamento proprio
all`arrivo dell`autobus. Due persone che viaggiavano sul mio stesso
autobus avevano litigato per non so cosa e una volta arrivate si sono
salutate cosi. L`albergo dove ho alloggiato era gestito da deficienti
maschilisti che mi hanno trattata a pesci in faccia, suggerendomi
le cose piu assurde, loro che sanno cos`e` giusto per me!!!!
Andando verso il ristorante ho subito due bei palpeggiamenti
di sedere e il cameriere del ristorante mi ha portato quello
che voleva lui, non potendo parlarmi in inglese ha ritenuto fosse
la cosa migliore. E quando ho pagato si e tenuto i soldi lui!!
Una citta` terribile, niente di speciale, e molto calda dal punto
di vista di passagio di droga Pakistana verso l`europa, per
cui una citta` in cui e` meglio non rompere troppo le scatole.
Non vi dico il disagio a prendere un taxi per tornare in albergo
alle 21.30 in mezzo ad una strada dove non c`era nessuno sui
marciapiedi, perche` qui c`e` una specie di coprifuoco.
Generalmente in quanto io turista, facilmente riconoscibile,
mi becco apprezzamente di ogni genere, dalle suonate di clacson
ai commenti per strada, che per fortuna non capisco, sinceramente
queste cose non mi infastidiscono, ma a Kerman mi sono sentita
nel posto sbagliato. Ma tutto bene, sono qui a scrivervi.
Kerman era per fortuna solo una citta di passaggio, una notte
e via il giorno dopo a Bam, che era la mia vera meta. Di questo
però vi racconto un`altra volta, perche` giusto oggi ho lasciato
Bam, e sono ancora un po' commossa per questi due giorni li`,
non sono in grado di scriverli
ancora.
Comunque tutto bene, i piccoli momenti di sconforto sono veramente
annullati dalle grandi emozioni che sono poi quelle che rimangono.
A turno spesso vi penso, specialmente quando vedo o mi succedeno
delle cose che mi ricordano qualcuno di voi. Domani parto per Mashad
(ora sono di nuovo a kerman, solita tappa di servizio).
Il 9 luglio di sera, da Mashad ho un volo per Teheran
e il 10 alle 3 del mattino ho un volo per Istanbul.
Rientro a Milano il 18
mattino e vado direttamente a Vanity.
Un bacio a tutti.
Saimonett

p.s. Un abbraccio di benvenuto a Oscar. Yuppi!!

6 juillet 2006

Jeux sans frontières


Dicono che far giocare i bambini stimoli l'intelligenza...dicono

4 juillet 2006

Ad Arles


Qualcuno pensa di andarci?
  • www.rencontres-arles.com
  • 1 juillet 2006

    Oscar est arrivé


    Voila, ça y est...Oscar est arrivé.
    Le 28 juin 2006 à 20h59, 3 Kg., 50 centimetres.
    Tout va bien.

    et...



    Pour ton anniversaire je t'offre des bonbons
    De toute les couleurs,
    En particulier ceux au melon et au citron
    Quand tu les manges tu sautes dans le bonheur.

    Pour ton anniversaire je t'offre un tableau
    Que j'ai fait avec plaisir
    Sur un paquebot
    Qui transportait un bel avenir.

    Pour ton anniversaire je t'offre mon art
    Que je travaille avec patience
    Sur mon espace de tétards et de pétards
    Que je te confie sans méfiance.

    JULIE AUBERTEIN


    Pour tonton
    Je te souhaite un bon
    anniversaire avec
    plin decadeau.
    Mallori

    ma ma ma

    L'autonne et la
    Les feuilles tombe.

    29 juin 2006

    France-Espagne 3-1


    Merci les gars, merci ! (Binome)

    28 juin 2006

    Notizie da Esfahan


    Ciao a tutti.
    Questa volta un poco piu' in forma. Ho passato due giorni a Esfahan,
    citta' meravigliosa a sud di Teheran. E' molto bella innanzi tutto perche'
    un bel fiume la attraversa, fiume molto molto vissuto dalla gente locale
    che ai bordi di questo, in meravigliosi giardini, usa fare giganteschi
    pic nic famigliari che cominciano nel tardo pomeriggio e continuno per
    tutta la notte. Insomma una vita notturna come non avevo piu' visto da
    Istanbul in poi. In ogni anfratto le persone stendono tappeti, siiii tappeti,
    appoggiano fornelletti e preparano da mangiare, intanto qualcuno dorme,
    altri cchiacchierano magari sorseggiando the ecc. E questo succede
    tutte le sere. Questo fiume e' attraversato da diversi ponti tra cui alcuni
    antichi e due nello specifico sono meravigliosi, tutti ancora utilizzati.
    Ovviamente in uno di questi che e' su due livelli nella parte inferiore
    dove ci sono file di colonne le persone stendono il loro bel tappeto
    e viaaaa un bel picnic! Fantastico!
    La citta' e' molto verde e ci sono dei bei parchi, dove ormai avete
    capito anche voi la gente stende il tappeto e......
    Ma il vero capolavoro di Esfahan e' Imam Square, un gioiello.
    E' una gigantesca piazza con delle vasche d'acqua nel centro attorno
    c'e del prato (anche qui tappeto e via.....) e ai lati e' chiusa da un
    colonnato su due livelli, ma tutto questo in grandi dimensioni.
    Sulla stessa piazza si affacciano un bellissimo palazzo su piu' livelli
    con dei soffitti decorati meravigliosi, una terrazza che si affaccia
    sulla piazza e all'ultimo piano dei soffitti traforati, come se fosse
    un centrino con una controsoffittatura, una cosa stranissima,
    ma molto d'effetto.
    Altro edificio strabiliante e' una piccola moschea, con una cupola
    piastrellata a motivi floreali e all'interno completamente piastrellata
    sui toni del blue verde e giallo. Mi sono ritrovata a stare sola li dentro
    per diversi minuti e mi sono sentita in estasi.
    Ma il vero capolavoro e' un'altra moschea, Imam Moschea, grandissima
    con una cupola immensa e un ingresso trionfale.
    All'interno c'e' un grosso cortile aperto e quattro cupole che si
    affacciano su di esso (uso termini poco mussulamni per descrivervi
    tutto cio' solo per rendere piu' facile il tutto! tutte queste cose
    nell'architettura islamica hanno altri nomi). Il tutto pistrellato anche
    qui con toni blu/verde/giallo. Questo edificio e' gigantesco e lascia
    addosso una sensazione universale da riempire il cuore. Mi sono commossa
    fino alle lacrime, nel mio piccolo vagabondare, e' senza dubbio una delle
    piu' belle cose che ricordi di avere mai visto.
    Ieri sera abbiamo cenato in un ristorante all'aperto a lato della cupola
    della prima moschea, credo che una vista cosi' non mi capitera' mai piu'!!
    Questa mattina sono partita per Shiraz, dove sono ora. Elisa invece e'
    andata in un'altra citta, che poi faro' anch'io. Ci siamo divise perche'
    abbiamo un differente numero di giorni a dispozione in Iran.
    Per il momento qui ci sono arrivata, vediamo poi che succede.
    Muoversi qui e' molto molto economico, per esempio per un viaggio
    di 8 ore in pullman pago dai 2,5 euro a volte 3. Lo stesso per mangiare,
    il ristorante di ieri ci e' costato la bella cifra di 3 euro a cranio, e vi assicuro
    che mangiamo. Ancora adesso rimango strabiliata quando mi portano il conto,
    penso sempre di avere fatto male i conti e che sono 30 euro e non 3, invece...
    Adesso me ne vado bella bella (ma sempre sudata) a mangiarmi qualcosina,
    cosi' mi faccio un bel giretto a piedi per la citta'.
    Vi bacio tutti tutti.
    Saimonett

    p.s. che fine a fatto il mio gatto?

    26 juin 2006

    La doppia vita di Teheran


    Ciao.
    Che caldo ragazzi, non potete immaginare. Lo so che anche
    da quelle parti la temperatura e' salita, ma vorrei condividere
    con voi lo stesso questa pena.
    Siamo state a Tehran per tre giorni e devo dire che e' stato un
    bel respiro. La citta' e' come potete immaginare gigantesca,
    15 milioni di abitanti e si differenzia molto tra la parte sud,
    sul piano a la parte nord che invece si arrampica, nel vero senso
    del termine, sulle montagne alle spalle. Abbiamo alloggiato in
    un vecchio albergo anni '50 che da allora non ha cambiato mobilia
    e tantomeno personale che con l'albergo e' cresciuto
    e invecchiato. A fianco dell'albergo, con lo stesso nome, c'era un
    bellissimo caffe' bohemien, stile belle aurore in versione iraniana.
    Anche in questo caso camerieri e locale sono cresciuti insieme.
    Tehran non e' una bella citta', molto chiassosa, terribilmente trafficata,
    afosa in questa stagione. E' una citta' esplosa urbanisticamente
    senza crescere attorno ad un centro storico che peraltro
    non esiste, per cui e solo un gigantesco centro urbano.
    Pero' e una citta' interessante. Innanzi tutto le persone, si percepisce
    una caricata gioventu'che potrebbe esplodere da un momento
    all'altro, cosa fondamentale per l'Iran. Le persone sono ovviamente
    piu' cittadine e finalmente noi ci siamo un poco piu' rilassate,
    probabilmente perche' piu' anonime. L'ultima sera, grazie alla
    mitica Lorenza (Yuppi!!!) ci siamo viste con una giovane signora
    di Tehran, che parla l'italiano. Manas (molto bella), questo e' il suo
    nome, e' fantastica, tosta da far paura e ovviamente ci ha raccontato
    un sacco di cose, scorazzandoci per la citta' con la sua guida folle.
    Apro una piccola parentesi a proposito della guida in Iran:
    avete presente Napoli? Ecco, credo che anche un napoletano da queste
    parti potrebbe avere srri problemi. Qui non esistono precedenze
    e semafori verdi. I pedoni vengono comunque presi di mira, con o senza
    semaforo a loro favore. Le auto si fanno dei peli tra di loro evitandosi
    comunque sempre, che mi fanno ogni volta invecchiare di 5 anni;
    ora ne ho 1697!!!.
    Tornando a Manas tra le cose interessanti che ci ha raccontato
    e' la descrizione della doppia vita che conducono gli abitanti
    di teheran, nello specifico.
    Una e' la vita fuori casa, tutti controllati e rispettosi delle regole,
    nell'abbigliamento, nell'alcool e altro. Poi c'e' la vita all'interno
    delle mura domestiche che e' tutt'altra cosa. La gente si ritrova
    nelle varie case, organizzando festoni, divertendosi allegramente
    e alcolicamente, in abiti "civili".
    Tutti ovviamente sanno di questi incontri, ma tutti fanno anche
    finta di niente. Praticamente una doppia vita!
    Oggi siamo arrivate a Esfahan, citta che ci dovrebbe offrire bellezze
    antiche sfarzose.
    Come sempre vi mando un bacio. Questa mail fa un poco schifo
    ma sono un po stanca e volevo scrivervi lo stesso. Mi mancate.
    Baciolo
    S.

    Dimanche : à Rocchetta



    Une journée tranquille à Rocchetta acoté de Ventimille,
    dans la petite maison de Colette.

    Samedi soir : La St. Jean


    Fête de la St. Jean. Nous avons fêtez
    avec une venteine de personnes.
    Les hommes et les enfants ont sautet le feu.

    Vendredi soir : Picnic à Cap Ferrat

    20 juin 2006

    In Iran


    Cari tutti,
    siamo uscite dalla Turchia e ora siamo in Iran. L'ultima volta
    che ci siamosentiti eravamo a Erzurum, la citta' non e' niente
    di speciale e dopo due giorni siamo ripartite alla volta di Dogubayazid,
    che spero di avere scritto correttamente. Questa e' una bruttina
    citta' di frontiera, una citta' per fricchettoni. Non ci sono grandi
    motivi per visitare questa citta' se non per: scalare il monte Ararat,
    che incombe con la sua gigantesca presenza, vedere il confine
    iraniano e poi tornare indietro (che sballo!!!) oppure come nel nostro
    caso andare in Iran. Per il resto la citta' non offre altro.
    A parte un bel palazzo antico situato su una collinetta che domina
    tutta la pianura.
    L'arrivo a Dogubayazid e' stato emozionante, da quando si comincia
    a vedere la cima dell'Ararat non riesci piu' a staccare gli occhi da li'.
    La montagna supera i 5000 metri, ma la cosa strana e' che appoggia
    su una pianura, per cui si vede tutta la sagoma del monte
    (che e' composto in realta' da due vette) per intero.
    Dopo due giorni a Dogubayazid, finalmente il grande momento,
    confine iraniano. Malgrado tutte le cose scritte e riferite sulla dogana
    iraniana, passare quel confine e' stato piu' semplice che passare
    il confine svizzero di Ponte Chiasso. Alcune domande, timbro e via,
    sei in Iran. Il dramma ovviamente e' il fantastico velo che poggia
    sulle notre teste da quel di'. Ho sempre pensato che avrei avuto
    problemi psico morali nel vestirmi come una tonta con camicioni e velo,
    invece il problema e' di tipo fisico: fa caldissimo. Le maniche devono
    essere lunghe, il velo deve coprire il mento almeno, meglio se anche
    il collo e la camicia deve superare il sedere. Il primo giorno eravamo
    a Tabriz e dopo un giro al Bazar di mattina siamo dovute correre in
    albergo per spogliarci, era impossibile reggere. Poi, anche un po'
    per sfinimento, abbiamo deciso di vestire piu' easy, quindi velo bianco,
    maniche un poco tirate su e collo in vista. Per il momento non
    ci hanno ancora fermato e quindi proseguiamo.
    Ovviamente questo nostro bizzarro abbiglimento porta tutte,
    proprio tutte le persone che incontriamo in affollatissime strade,
    a osservarci ossessivamente, e non solo uomini grandi e piccini, ma tanto
    di piu' le donne. Noi non ci possiamo fare nulla, solo in questo modo
    le cose per la nostra testa vanno meglio.
    A Tabriz siamo andate anche al cinema, sabato sera.
    Dunque funziona cosi':la gente entra ed esce in continuazione
    in ogni momento del film, risponde al cellulare senza problemi, chiacchiera
    come se fosse al mercato e mangia di tutto provocando ogni tipo
    di molesto rumore. Il film era stupidino, magari i dialoghi erano strepitosi,
    ma ne dubito, peccato fossero in farsi. Una storia del put dove solo
    la donnina fatina, mammina e chioccia avra' un uomo (patatone e deficiente!!!)
    nella sua vita. Vi lascio immaginare... Comunque interessante,
    almeno abbiamo visto differenti modi di allacciarsi il velo.
    Ora siamo a Zanjan, paesone terrificante con mentalita' paesana da paura.
    Siamo qui solo perche' oggi abbiamo fatto una gita in un villaggio qui vicino
    dove sorge un bellissimo mausoleo e una tomba di arte mongola.
    Domani partiamo per Tehran, finalmente una citta' ho voglia
    di respirare aria (inquinata) di citta' vera.
    Vi scrivo presto e vi penso tutti.
    Un bacio
    S.

    p.s. cara Simona, mi spiace ma qui le tastiere non hanno piu' problemi di
    Y. Che facciamo?

    18 juin 2006

    Rencontre du 3ème type au col de Braus


    Bus "Pampus",
    classe 1966,
    44 places assises,
    longueur 8,00 m,

    C'est pas un Matchbox ...
    c'est un vrai, avec deux hollandais dedans
    qui voyagent ainsi partout en Europe

    hum ... c'est bon la glace


    Après un mois d'absence ... re-voici Emile
    grand mangeur de glace après papa !

    15 juin 2006

    Jp et Colette/37 ans de mariage

    Picnic Kurdo


    Cýao.
    Vý scrývo da Erzurum che sto per lascýare ýn dýrezýone est,
    ormaý verso ýl confýne con l'Iran.
    Sýamo arrývate qua dopo aver passato un bel fýne settýmana a Van,
    un vero week end dý relax. Da quando sýamo partýte la nostra výta
    mondana ha toccato deý lývellý verso ýl basso che neanche neý mýe
    momentý down a Mýlano ho maý sfýorato.
    Insomma le serate quý non e che sýano un gran che, le persone non
    fanno altro che passeggýare ma poý alle 22 tuttý a nanna e cýao.
    Invece a Van cý sýamo ýnfýlate ýn un bar, ýl Barabar, che consýglýo
    vývamente nel caso foste da quelle partý, dove c'era musýca (curda!)
    dal vývo. I ragazzý suonavano veramente bene, specýalmente uno
    che suonava uno strumento týpýco turco (mý hanno detto ýl nome
    almeno 18 volte e per altrettante me lo sono scordato!).
    E uno strumento a corde, per chý lo conosce e quasý come ýl bouzuký
    greco, solo un po pýu pýccolo. Insomma una specýe dý chýtarra
    con la cassa gonfýa. Su alcune musýche sý poteva anche ballare, e mý
    pento un sacco dý non essermý lancýata. Solo che le danze curde
    prevedono deý passý ben precýsý. La gente sý týene unýta con ý mýgnolý
    tra dý loro e muovono ý pýedý con passý regolarý. Anche solo vederlý
    e uno spettacolo, certo lo e dý pýu danzare con loro, ma va be saro pýu
    coraggýosa nella prossýma occasýone.
    Nel locale c'era un sacco dý gente, come dýre la bella gýoventu, quella che
    fuma un sacco e beve anche alcool, un po' come da noý. Peccato solo
    che Io ed Elýsa sýamo sempre le unýche donne ýn gýro da sole,
    generalmente anche le ragazze pýu emancýpate sono sempre ýn gýro
    con uomýný, fýdanzatý fratellý o amýcý che sýamo, ma maý sole.
    Bella seratýna, sýamo anche andate a dormýre dopo l'una, cosa asssaý rara!
    Il gýorno dopo sýamo andate a farcý la domenýca al lago. La cosa
    curýosa e che Van, che da anche ýl nome al lago, non e sul lago.
    Per raggýungerlo býsogna prendere un taxý collettývo che dopo
    20 mýnutý tý porta ad un paesýno, che non e sul lago e da lý altrý
    10 mýnutý e arrývý al prýmo ed unýco molo per prendere un mýcro
    traghetto (10 mýnutý dý výaggýo) per andare su un'ýsoletta dove c'e
    una bellýssýma chýesa con paretý esterne scolpýte e una collýnetta
    con mandorlý e tavolýný e un sacco dý gente che cucýna l'unýverso per un
    perfetto pýc nýc domenýcale, ýnsooma come da noý.
    Gýornatýna dý relax dove Elýsa ha fatto ýl bagno nel lago (ýo no perche
    sono schýzzýnosa o forse perche ho výssuto troppo tempo al lago per
    farcý ýl bagno!) e ýo ýnvece mý sono fatta un lunga scarpýnata
    (dýcýamo pratýcamnte arrampýcata) alla cýma e... c'erano la uova
    dý gabbýano e ý pýccolýný tuttý pýumosý... e ý gabbýaný genýtorý
    ýncazzatý nerý urlantý.
    La sera cotte sýamo ovvýamnte svenute nel letto.
    Il gýorno dopo sýamo partýte per Erzurum. Il výaggýo e stato bello,
    per moltý trattý sý costeggýa ýl lago, campý ýmmensý dý fýorý blu
    o papaverý rossý ýl lago celeste e sullo sfondo ýl monte Emrut
    con la neve sulla cýma. E poý montagne e gole. La turchýa offre
    deý luoghý veramente ýncontemýnatý spazý gýganteschý dove per
    kýlometrý e kýlometrýo non vedý che netura, credo che ýn ýtalýa non
    esýstano sýtuazýoný dý cosý grandý vastýta naturalý.
    Peccato solo che passý pratýcamente un sacco dý controllý mýlýtarý con
    controllo passaportý, controllo bagaglý, la sýtuazýone e molto fastýdýosa.
    Mý ýmmagýno come deve sentýrsý la gente del luogo che per passare
    da una cýtta ad un'altra sý deve sentýre cosý controllata.
    Ierý gýretto per la cýtta, che non e un gran che anche se e nel centro dý
    un altopýano con la pýanura ýntrorno e le montagne sullo sfondo.
    Magarý vý rýscrývo prýma dý entrare ýn ýran, non sý sa maý.
    un bacýo
    Saýmonett

    13 juin 2006

    Da Malatia a Van


    Rýeccomi.
    Ýnizio chiedendo scusa per la tipografia fantasy che trovate
    leggendo le mie mail, le tastiere turche hanno la doppia Ý,
    con punto e senza, insomma un gran casino.
    Siamo arrivate a Van, sull'omonimo lago, gigantesco, praticamente un mare.
    Ý giorni passati sono stati decisamente varii.
    Da Malatya siamo andate a vedere ''sassi''. Un viaggio allucýnante,
    abbiamo dovuto cambiare per tre volte il taxi collettivo, un caldo torrido,
    6 ore di viaggýo (Ok un meraviglioso paesaggio), insomma
    il tutto per arrivare ia cýma ad un monte, dopo altri 20 mýnuti di furgone
    e altrettantý a pýedi dý gradoný dý pýetra, e... trovarcý ben 10 sassý scolpýtý
    con facce dý anýmalý e persone altý sý e no 1 o 2 metri, ma molto
    molto deludenti. Le nostre aspettative erano ben superiori e pensavamo
    che la nostra stanchezza sarebbe stata ben ripagata, invece...
    Per concludere questa simpatýca gýornata ci sýamo rýtrovate a dormýre
    in un posto squallido con proprýetrio ancora pýu squallýdo, se possýbile,
    insomma un po maniaco: Elisa, ýo, ýl maniaco e il suo aýutante
    un poco pýcchýtello tutti insieme a dormire sul cucuzzolo della montagna.
    Uno strazýo!!
    Il gýorno dopo questa frizzante giornata siamo scappate di nuovo a Malatya
    e da lý, ýl giorno dopo ancora partite per Diyarbakýr.
    Per raggýungere questa cýtta ýn zona curda si passa prartýcamente
    una frontýera di solo controllo documenti da parte deý mýiýtari,
    sý vede molto esercýto ovunque, ma la cýtta e' un incanto.
    Il centro e' cýrcondato da mura antýche con torrý e da un lato scorre
    ýl fýume týgrý. Dall'alto delle torrý sý vede un panorama mozzafýato
    verso la Mesopotamýa, ýnsomma al lýmýte delle lacrýme, tutto cýo che
    ho sempre studýato suý lýbrý dý storýa cosi, bello bello davantý a me.
    Inoltre la cýtta e' un dedalo dý výe in alcuni punti molto strette in altri
    pýu aperte e ýl rýcordo e' andato a venezýa, nella sua parte
    dý výe pýu popolarý.
    Bambini ovunque, belli con sguardi intensi e la gente incuriosýta
    da noi come noi lo eravamo da loro.
    Ý ragazzý turchý (curdi!!!) ci osservano in contýnuazione,
    ma il pýu delle volte troppo timýdi per avvicýnarci, le donna invece
    cý fermano spesso e magari ci offrono anche the.
    Ieri siamo andate a Madir, verso il confine con la Sýria, una splendýda
    cýttadýna arroccata su un monte, anche da lý una splendýda výsta
    sul mondo sottostante, ma la cosa pýu' sorprendente e' stato vedere
    le donne, assolutamente senza velo, pensavamo il contrario invece
    le donne pýu' lýbere fýno ad ora incontrate.
    Anche qui come a Dýyarbakýr ho avuto l'impressýone dý respýrare
    una certa anarchia, týpýca deý luoghý lontani e forse ýn questo
    caso tipýca dý una cultura dýfferente. Questý curdi sembrano ýnteressantý!
    Rýentrate poi a Dýyarbakýr oggý sýamo appunto partýte per Van.
    Lungo la strada anche oggý moltý mýlýtarý e altro controllo documentý.
    Il lago dý Van per il momento sembra spettacolare. Vý faro' sapere.
    Bacýo
    Simonetta

    p.s. i vostri commentý mý dývertono un sacco!!!

    Le jardin


    400 plants de 13 variétés de tomates, 200 d'aubergine,
    de basilic, des poivrons, des piments, du celeri ...
    la serre a accouchée de petites plantes toutes neuves ...
    et je viens juste de les mettre en terre ... premières récoltes ...
    aout non ?

    6 juin 2006

    da Konya a Malatia


    Selam!
    oggi e' una calda giornata dell'est turco.
    Siamo a Malatya, che malgrado il nome,
    e' una frizzante cittadina turca. Le giornate si
    susseguono sempre intense, da Konya siamo
    arrývate qui in macchina e la cosa divertente
    e' che anziche' la macchýna prenotata il giorno
    del ritiro ci siamo ritrovatecon quella che
    probabilmente era l'auto del cugino del fratello
    del vicino di casa, che poi si sono venuti a prendere
    in questa citta dopo tre giorni e 700/800 kilometri!!!
    Konya e' una citta interessante, mix di passato
    e presente curioso, con una presenta storýco/filosofýca
    in quanto sede di uno dei pensýeri derviscý,
    molto importanti per la Turchia.
    Abbýamo fatto li i nostri primi acquisti
    di abbigliamento mussulmano.
    Avevo grosse difficolta a comprare i vestiti
    e ancora di piu il velo, che poi e un foulard,
    non e' facile, l'impressione e' di prenderli in giro,
    come una carnevalata e allo stesso tempo mi sento soffocare.
    Comunque ho risolto comprando dei vestiti elegantissimi,
    forse ho esagerato, ma almeno sono molto belli
    e io posso consolarmi manifestando la mia parte frivola.
    Inoltre nel negozio dove siamo state tutte
    le donne presenti ci hanno aýutato con il velo
    spiegandoci come metterlo e ci siamo fatti
    delle belle conversazioni, non so spiegarvi come,
    sorseggiando the.
    Tutte le persone che incontriamo
    uomini e donne sono molto cortesi con noi,
    specialmente lungo la strada ci siamo
    ýmbattute in personaggi meravigliosi.
    Con la nostra macchinetta siamo poi andate
    verso la Cappadocia.
    Lungo la strada in un campo verde
    con un sacco di tappeti distesi,
    siamo andate verso delle donne con bambini
    che lavavano questi tappeti nel fiume.
    Ci siamo fermate poi in un paesino
    che e' la patria della ceramiche in quella
    zona, Avanos, non abbiamo capito dov'erano
    queste fantastiche ceramýche ma....
    Comunque abbiamo alloggýato ýn un
    meravýglýoso alberghetto con altrettanto
    meravýglioso terrazzo con vista sulla vallata.
    Il proprýetario dell'albergo
    la prima sera ci ha portato nel laboratorýo
    di un amico che con un gruppo dý altre persone,
    studenti e non, stavano cuocendo i pezzi fatti
    con tecnica raku.
    Stelle, výno, canti, fuoco e chiaccherate.
    Io ho fatto una performance,
    ma avro' modo di raccontarla al ritorno,
    cosi ridiamo tutti ýnsieme!!!
    Gita nel classico paesaggio della Cappadocia
    e ieri sera siamo arrivate a Malatya.
    Siamo molto stanche, ma questo sfinimento
    ci porta anche ad un rýmbecillimento
    isterico al limite della deficienza,
    insomma tante risate. A volte un po'
    di malinconia, mi mancano gli amici.
    Domani andiamo verso il Kurdistan.
    Io ed Elisa abbiamo divergenze di opinione
    rispetto alle mete: lei vuole vedere tutti i sassi
    (reperti archeologici) presenti sul territorio turco,
    io ýnvece voglio sempre andare nei paesini
    piu dispersi, mi interessano le persone.
    Per il momento ci stiamo pýu' o
    meno accontentando a vicenda.
    Un grande abbraccio.
    Saimonett

    I nonni in visita a Nizza

    2 juin 2006

    ... a Konya














    perbacco!
    tutto va per il meglýo, magari ogný tanto un po' dý stanchezza
    data dal viaggioe dalla successýva rýcerca dý alloggio, poi devý
    sempre imparare una nuovacitta e cosi výa, ma siamo convinte
    che stiamo facendo un viaggio meraviglioso.Per il momento siamo state
    a Trieste, Belgrado (citta tecno frizzante), Sarajevo (molto graziosa!!!
    ýn mezzo alle montagne), Sofia (con un arrivo su un treno pieno
    zeppo dý contrabbandýeri dý ogný genere, un výaggio notturno
    allucinante ma ora ci facciamo grosse risate, e la cýtta e sorprendentemente bella),
    Istanbul (che ormai non ha segreti e ýn cui ci siamo riposate e fatte coccolare)
    e oggý (2 gýugno) sýamo a Konya (cýtta sede deý dervisci e di altre
    bellezze artistiche, nonche fortemente conservatrice e religýiosa).
    Insomma una sacco di cose, tante risate, pýccole discussioni, poche ore
    di sonno e ýncontri curiosý. Spero che anche voi stiate bene,
    che il vostro bel mare vi conceda rilassanti bagni.
    Un abbraccio forte, a presto
    Simonetta e Elisa

    Les 4 Freres Aubertein

    1 juin 2006

    Buon Compleanno


    Pietro e Giodano. Varazze, estate 1980